Testo “Il morso di Tyson”, singolo di Brunori Sas. Ascolta il brano e guarda il video ufficiale.
“Il morso di Tyson” è una canzone del cantautore Dario Brunori Sas scritta con Riccardo Sinigallia e Antonio Di Martino. Il pezzo, lo ricordiamo, segue gli straordinari successi del singolo “La ghigliottina”.
➤ Indice
Il morso di Tyson testo Brunori Sas
Lyrics:
Scende una pioggia leggera sui cassonetti di Tiburtina
E c’è qualcosa nell’aria che sa di primavera
Due ragazze su una panchina illuminate da una sirena
Si danno un bacio che sembra l’ultimo, l’ultimo colpo di scena
E mentre il trucco se ne va su fazzoletti e occhiali neri
Mi sembra di vedere noi mi sembra ancora ieri
Che eri pazza di me che ero pazzo di te
Meno male che ci siamo voluti bene
Quando tutto era possibile
Persino credere all’amore
Al grande amore
Scende una pioggia leggera su pizza e kebab
E c’è un gabbiano che guarda e annuncia la bufera
Ora una cammina di fretta, l’altra si accende una sigaretta
Maledetta quella sera, dice, maledetta quella festa
che mentre si scioglieva l’alcol dentro l’acqua tonica
Io ti ho guardato, tu mi hai guardato con la tua faccia solita
“Bevi bevi…” “Bevi bevi…”
Meno male che ancora ci vogliamo bene
Ora che sembra impossibile
Persino credere all’amore
Meno male
Che indietro non si può tornare
Anche se sarebbe splendido
Tornare a farsi male così
In un ultimo gesto disperato
Il Morso di Tyson
Meno male
Che il tempo non si può fermare
Proprio adesso che si guardano
E mi guardano
In un attimo senza fine
Per un attimo senza fine
In un attimo senza fine…
In un attimo senza fine…
In quest’attimo senza fine…
Significato brano
“Il morso di Tyson” di Brunori Sas è una canzone che gioca con la potenza simbolica di un momento iconico nella storia dello sport — il famigerato morso di Mike Tyson all’orecchio di Evander Holyfield — per parlare di relazioni umane, rimpianti e nostalgia.
Il brano, con un’atmosfera quasi cinematografica, è un viaggio nei ricordi di una relazione che è ormai finita, ma che conserva il sapore dolce-amaro di ciò che è stato. La scena iniziale è quella di una pioggia leggera che cade su Roma, in un’ambientazione che potrebbe essere malinconica e romantica allo stesso tempo: due ragazze si baciano su una panchina, un’immagine che evoca l’ultimo colpo di scena di un film d’amore.
Le parole si muovono tra passato e presente, rievocando momenti condivisi che erano pieni di passione e follia (“che eri pazza di me, che ero pazzo di te”). C’è un senso di gratitudine (“meno male che ci siamo voluti bene”) che, però, è addolcito dalla consapevolezza che quegli istanti non torneranno più. È un riconoscimento del fatto che, anche se oggi è difficile credere nell’amore con la stessa intensità, quei momenti hanno avuto un significato che va oltre il loro epilogo.
La vera chiave del brano, però, sta nella metafora del morso di Tyson. Quel morso non è solo un gesto di frustrazione o disperazione, ma anche un tentativo estremo di resistere, di rifiutare la sconfitta. Allo stesso modo, il protagonista della canzone sembra voler rivivere, anche se solo per un istante, la follia e il dolore di quel grande amore che ormai è finito. L’impulso di “tornare a farsi male” è un modo per cercare di riportare indietro il tempo, sapendo però che è impossibile cambiare ciò che è stato. È come se ci fosse un desiderio quasi masochistico di risentire quella stessa intensità, anche se porta con sé inevitabilmente del dolore.
La melodia morbida e intima che accompagna il testo aggiunge un tocco di delicatezza, rendendo il pezzo una sorta di riflessione dolce e malinconica sul passato. Brunori Sas ci ricorda, attraverso immagini semplici ma evocative, che non possiamo fermare il tempo, né tornare indietro. Eppure, ci si può consolare pensando che anche il dolore di un addio può nascondere una bellezza che non svanisce mai del tutto.