mercoledì 24 Aprile 2024

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Niccolò Fabi: Ha perso la città, testo e video

Una nuova canzone e un video. Un periodo importante per Niccolò Fabi che, mentre si prepara a presentare l’album “Una somma di piccole cose“, il prossimo 22 aprile, lancia il singolo Ha perso la città. Il video è stato affidato ad un creativo torinese, Roberto Biadi.



Guarda il video ufficiale e leggi il testo di “Ha perso la città” qui sotto.

Girato in time lapse racconta una giornata qualunque in una grande città. Non è importante identificare di quale si tratti, infatti, ne ha inserite più di una e l’immagine è proprio quella di rendere l’idea dello scorrere del tempo in una metropoli qualsiasi. Intorno il bello e il brutto che circonda la vita di ognuno ogni giorno, mentre lo sguardo è accompagnato dalla presenza di una bicicletta, un ombrello e una matita.

Il senso è profondo, come spiega lo stesso artista. Oggi la qualità della vita è peggiorata, perché la ricerca di aspettative sempre più alte, ha distolto l’attenzione dalla crescita culturale e personale e dal bisogno di aggregazione. La salute psicofisica di ognuno è messa a dura prova e anche la naturalezza di ogni gesto. L’ironia nel brano non manca, ma il concetto è quello di un mondo sempre più disumanizzato, dove tutti si ignorano e pensano a se stessi. L’impegno del cantautore verso l’ambiente e i cambiamenti della società è sempre più netto. Lo si era visto già quando aveva scritto insieme al geologo Mario Tozzi, lo spettacolo “Musica sostenibile”.

niccolò fabi ha perso la città


Ha perso la città, Niccolò Fabi, testo

Hanno vinto le corsie preferenziali
hanno vinto le metropolitane
hanno vinto le rotonde e i ponti a quadrifoglio
alle uscite autostradali

Hanno vinto i parcheggi in doppia fila
quelli multi-piano, vicino agli aeroporti
le tangenziali alle 8 di mattina e i centri commerciali
nel fine settimana

Hanno vinto le corporazioni infiltrate nei consigli comunali
i loschi affari dei palazzinari
gli alveari umani e le case popolari
e i bed & breakfast affittati agli studenti americani
hanno vinto i superattici a 3.000 euro al mese
le putt*ne lungo i viali, sulle strade consolari
hanno vinto i pendolari
ma ha perso la città, ha perso un sogno
abbiamo perso il fiato per parlarci
ha perso la città, ha perso la comunità
abbiamo perso la voglia di aiutarci

Hanno vinto le catene dei negozi
le insegne luminose sui tetti dei palazzi
le luci lampeggianti dei semafori di notte
i bar che aprono alle 7

Hanno vinto i ristoranti giapponesi
che poi sono cinesi anche se il cibo è giapponese
i locali modaioli, frequentati solamente, da bellezze tutte uguali
le montagne d’immondizia, gli orizzonti verticali
le giornate a targhe alterne e le polveri sottili
hanno vinto le filiali delle banche, hanno perso i calzolai
e ha perso la città, ha perso un sogno
abbiamo perso il fiato per parlarci
ha perso la città, ha perso la comunità
abbiamo perso la voglia di aiutarci

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