Testo “Più veloce della luce”, singolo di Matteo Bocelli. Ascolta il brano e guarda il video ufficiale.
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“Più veloce della luce” è una canzone del cantautore toscano Matteo Bocelli scritta da Canova, Colella, Zaccaria e Colavito. La ballad, lo ricordiamo, si aggiunge ai successi del suo secondo album “Falling in Love”.
“Più veloce della luce” di Matteo Bocelli racconta di un amore intenso ma complicato. Il protagonista non nasconde le sue ferite e i suoi ricordi dolorosi, come quel momento in cui qualcosa è andato storto mentre suonava l’assolo di “November Rain” in un locale.
Si sente perso, come un vagabondo sotto la pioggia, forse perché nel cuore della persona amata non c’è più spazio per lui. Ammette di avere un carattere difficile e di capire i suoi errori solo quando ormai è troppo tardi. Vorrebbe esprimere quello che prova, ma quando lei lo guarda in un certo modo, non ci riesce.
Nonostante tutto, l’amore che sente è totale. Gli occhi di lei lo confondono, e anche se sa che potrebbe essere una pazzia, lei è tutto quello che vuole, la sua cura. Promette che griderà il suo nome fino a perdere la voce e che correrà da lei più veloce della luce. Vuole prendersi cura di lei e del loro rapporto.
C’è un momento in cui vorrebbe fermare il tempo e non vedere mai più l’alba. Vorrebbe persino prendersi a pugni per la frustrazione, ma non può farlo perché lei vive ancora dentro di lui e farsi del male significherebbe ferirla. Quello che prova è chiaro, ma non riesce a dirlo con le parole giuste.
Alla fine, la città è vuota e lui si chiede dove sia lei, ma sa che quando sono insieme nemmeno il buio fa paura. Quando il suo mondo si ferma, l’unica cosa che conta è continuare a correre insieme, prendersi cura l’uno dell’altra. È un amore imperfetto ma totale, fatto di errori e fragilità, ma anche di promesse assolute.
Più veloce della luce testo Matteo Bocelli
Lyrics:
Le cicatrici non le nascondo
infatti ancora me lo ricordo
c’era un pezzo rock nel locale
c’era l’assolo di ‘November Rain’
E sotto questa pioggia sembro un vagabondo
Sarà che nel tuo cuore ora non c’è più posto
o forse è colpa mia del mio carattere
per capire che sbaglio devo andare a sbattere
Non ti dirò quello che provo se tu mi guardi ancora così
I tuoi occhi come il cielo mi confondono
Anche se è una follia sei ciò che voglio
Sei la medicina di cui ho bisogno
Griderò il tuo nome finché non avrò più voce
Correrò da te più veloce della luce, giuro
Mi prenderò cura di te, cura di noi
Vorrei che dentro un giorno non ci fosse un’alba sola
Vorrei prendermi a pugni ma so già
che ci sei ancora tu nel mio petto
e non ti farei mai del male lo prometto
quello che provo lo so
ma non lo so dire perché
I tuoi occhi come il cielo mi confondono
Anche se è una follia sei ciò che voglio
Sei la medicina di cui ho bisogno
Griderò il tuo nome finché non avrò più voce
Correrò da te più veloce della luce, giuro
Mi prenderò cura di te, cura di noi
Dov’è che sei, dov’è che sei ora
che la città, che la città è vuota
come stai, come stai ora, che neanche il buio ci spaventa
quando il mio mondo si ferma
corri ancora con me
I tuoi occhi come il cielo mi confondono
Anche se è una follia sei ciò che voglio
Sei la medicina di cui ho bisogno
Griderò il tuo nome finché non avrò più voce
Correrò da te più veloce della luce, giuro
Mi prenderò cura di te, cura di noi
Corri con me, corri con me
Corri con me, corri con me, dai
Mi prenderò cura di te, cura di me, di noi
Più veloce della luce video
Più veloce della luce audio Matteo Bocelli
