sabato 20 Aprile 2024

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Exuvia, Caparezza testo e significato brano

Testo Exuvia, singolo di Caparezza. Ascolta il brano, leggi il significato e guarda il video ufficiale.


“Exuvia” è una canzone contenuta nell’omonimo album di Caparezza. Il suo ottavo disco, in uscita il 7 maggio e che arriva a quattro anni di distanza da “Prisoner 709”, contiene 14 tracce scritte, composte e prodotte dallo stesso cantautore pugliese e mixate da Chris Lord-Alge.

L’Exuvia, spiega Caparezza, è ciò rimane del corpo di alcuni insetti dopo aver sviluppato un cambiamento formale. Un calco perfetto, talmente preciso nei dettagli da sembrare una scultura, una specie di custodia trasparente che un tempo ospitava la vita e che ora se ne sta lì, immobile, simulacro di una fase ormai superata. Sulla copertina c’è un simbolo che rappresenta il passaggio da una condizione attuale (cerchio grande) ad una futura (cerchio piccolo) attraverso una serie di spirali (simbolo di morte e rinascita in gran parte delle culture). La mia exuvia è dunque un rito di passaggio in 14 brani, il percorso di un fuggiasco che evade dalla prigionia dei tempi andati per lasciarsi inghiottire dalla selva e far perdere le proprie tracce. Ho speso davvero tutte le mie energie per poter uscire dalla mia exuvia, ma di questo parlerò a tempo debito. Adesso preferisco farvi ascoltare la title track. L’album è già in pre-ordine e io sono già in fermento. Il viaggio è iniziato.

Il progetto discografico anticipa il tour che prenderà il via dal mese di febbraio 2022 nei principali palasport. Tra gli ultimi successi di Caparezza “Una Chiave” e “Ti fa stare bene”.


Exuvia testo Caparezza

Lyrics:

È una notte che ispira, è una notte che chiama nel bosco
È una notte che spia. È una notte di sguardi che ho addosso,
di ricordi che latrano come avessero visto il demonio,
sto scavando dentro di me così tanto che schizzo petrolio.
È il mio rito iniziatico ma non ho aculei nel corpo,
vado da “Mea culpa” ad “Ego me absolvo”.
Sono una larva sporca del mondo,
faccio Manolo sopra quel tronco, rischio un bel tonfo.
E sarà tutto nuovo come da neonato con la pancia all’aria,
dopo il mio passaggio dalla pancia all’aria.
Schizzo gli occhi fuori dalla faccia, Lamia.
Non sto più nella pelle, mama.


Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir.
Un’altra chance escludila, gioco alla pari con l’età.
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì.
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali, exuvia.

Guardo i video che ho fatto, ho la voce e l’aspetto di un altro
Il mio autoritratto, ha i colori in eterno contrasto.
Mi sono preso i miei spazi ma ho lasciato che il tempo fuggisse.
Faccio un mucchio di cambi quindi adesso chiamatemi mister.
Sono ancora alla guida, tengo il piede alzato da quel freno
anche se della vita prendo sempre il lato passeggero.
Quello che è stato l’ho già silurato.
Ogni mio scatto è di prassi bruciato.
Non dimentico le radici perché tengo alle mie radici
ma ci ritornerò quando sarò inumato.
I miei dubbi hanno dei modi barbari:
invadenti e sono troppi.
Il segreto è fare come gli alberi:
prima cerchi, dopo tronchi.
Chi ti spinge dopo quella soglia?
Se non è la noia, sarà il tuo dolore,
l’occasione buona per andare altrove, tipo fuori.

Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir.
Un’altra chance escludila, gioco alla pari con l’età
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali, exuvia

Sottoposto al rituale, obbedisco
come fosse il rituale di un sottoposto
e comincio a cantare il mio nuovo disco
come queste cicale dal sottobosco.

Fuori di me, exuvia
Fuori di me, exuvia
Exuvia

Video

exuvia testo caparezza

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