Testo “CUORICINI”, singolo dei Coma_Cose a Sanremo 2025. Ascolta il brano e guarda il video ufficiale.
“CUORICINI” è una canzone dei Coma_Cose (nome d’arte del duo formato da Fausto Zanardelli e California, pseudonimo di Francesca Mesiano), in gara al 75° Festival di Sanremo 2025. Il pezzo, lo ricordiamo, segue gli straordinari successi del singolo “POSTI VUOTI”.
➤ Indice
CUORICINI testo Coma_Cose
Lyrics:
Oggi mi sento una pozzanghera
Se l’ansia mi afferra
Con lo sguardo verso il cielo
Ma il morale per terra
Se mi trascuri impazzisco
Come maionese
Ci sto male, male male male
Vorrei svagarmi ma oggi una canzone
Dura come un temporale
Anche se è molto popolare
E mi hai buttato via
In un sabato qualunque
Mentre andavi in cerca
Di uno slancio di modernità
Ma tu volevi solo
cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Un divano e due telefoni
È la tomba dell’amore
Ce l’ha detto anche un dottore
Porta un chilo di gelato
E poi nel dubbio porta un fiore
E almeno un kiss, please
E se oggi ho le pupille
Più grandi del cuore non mi giudicare
Male male male
Che dovrei dire io che ti parlavo
E tu nemmeno ti mettevi ad ascoltare
Tu mettevi solo
Cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Ma fortunatamente
Un sabato qualunque
Mi hai portato via da tutta quanta
La modernità
Ma dove scappi senza
Cuoricini, cuoricini
Per l’autostima
Cuoricini, cuoricini
Che medicina
Cuoricini, cuoricini
Ma che tolgono il gusto
Di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Cuoricini, cuoricini
Cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Autori: di F. Zanardelli – F. Mesiano – A. Filippelli – G. Manilardi – F. Zanardelli
Significato e analisi brano
“CUORICINI” dei Coma_Cose è una canzone che esplora le dinamiche di una relazione moderna, intrisa di fragilità e contraddizioni. Il testo riflette su come i piccoli gesti, rappresentati metaforicamente dai “cuoricini” (le emoticon a forma di cuore), possano diventare simboli di una comunicazione superficiale e distratta, tipica dell’era dei social media. Questi “cuoricini” sono visti come un tentativo di riempire vuoti emotivi, ma finiscono per accentuare la distanza e l’incomprensione tra due persone.
La canzone inizia con un senso di malinconia e insicurezza, descrivendo un momento di fragilità in cui l’ansia prende il sopravvento. Il protagonista si sente trascurato e confuso, come se la relazione stesse perdendo autenticità a causa delle distrazioni digitali. I “cuoricini” diventano un simbolo di questa superficialità, un modo per mascherare la mancanza di un vero dialogo o di un contatto emotivo profondo.
Il brano alterna momenti di dolcezza a esplosioni di frustrazione, come quando gli occhi dell’altra persona vengono paragonati a “due fucili” che sparano sui “cuoricini”, distruggendo ogni illusione di connessione. C’è un senso di impotenza di fronte a un mondo che sembra crollare, rappresentato anche dall’immagine di un divano e due telefoni, metafora di una relazione che si spegne nella routine e nella distanza.
Tuttavia, la canzone non è solo una critica alla modernità. C’è anche un tentativo di trovare un equilibrio, di riconoscere che quei “cuoricini”, pur superficiali, possono essere una forma di conforto o una “medicina” per l’autostima. Allo stesso tempo, però, privano della possibilità di sbagliare, di essere imperfetti, di vivere appieno le emozioni senza filtri.
In definitiva, “Cuoricini” è un ritratto intimo e sincero di una generazione che cerca di navigare tra l’autenticità e le pressioni della vita digitale, tra il desiderio di connessione e la paura di essere vulnerabili. È una riflessione su come le relazioni possano essere influenzate dalle distrazioni moderne, ma anche un invito a ritrovare il gusto di sbagliare, di essere umani, di vivere oltre i simboli e le apparenze.