domenica 18 Maggio 2025

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Volevo essere un duro testo, significato e analisi canzone di Lucio Corsi a Sanremo 2025

Leggi il testo e ascolta "Volevo essere un duro", singolo di Lucio Corsi a Sanremo 2025. Scopri le parole della canzone, l'analisi completa e le curiosità sul brano.


Testo “Volevo essere un duro”, singolo di Lucio Corsi a Sanremo 2025. Ascolta il brano e guarda il video ufficiale.

“Volevo essere un duro” è una canzone del cantautore toscano Lucio Corsi in gara al 75° Festival di Sanremo 2025. Il pezzo, lo ricordiamo, è scritto con Tommaso Ottomano.


Volevo essere un duro testo Lucio Corsi

Lyrics:

Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un robot
Un lottatore di sumo
Uno spaccino in fuga da un cane lupo
Alla stazione di Bolo
Una gallina dalle uova d’oro
Però non sono nessuno
Non sono nato con la faccia da duro
Ho anche paura del buio
Se faccio a botte le prendo
Così mi truccano gli occhi di nero
Ma non ho mai perso tempo
È lui che mi ha lasciato indietro
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro no
Un robot
Medaglia d’oro di sputo
Lo scippatore che t’aspetta nel buio
Il Re di Porta Portese
La gazza ladra che ti ruba la fede
Vivere la vita
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva mamma ed io
Cadevo giù dagli alberi
Quanto è duro il mondo
Per quelli normali
Che hanno poco amore intorno
O troppo sole negli occhiali
Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Cintura bianca di Judo
Invece che una stella uno starnuto
I girasoli con gli occhiali mi hanno detto
“Stai attento alla luce”
E che le lune senza buche
Sono fregature
Perché in fondo è inutile fuggire
Dalle tue paure
Vivere la vita è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Lucio
Non sono altro che Lucio

Autori: L. Corsi – T. Ottomano


Significato brano

“Volevo essere un duro” di Lucio Corsi è una canzone che mescola ironia, disillusione e un pizzico di malinconia, dipingendo un autoritratto in cui l’artista riflette sulla distanza tra le aspirazioni giovanili e la realtà della vita. Il testo gioca con l’idea di voler essere un “duro”, una figura forte, spavalda e quasi invincibile, un archetipo che spesso affascina durante l’adolescenza o i primi anni dell’età adulta. Tuttavia, Corsi ammette con autoironia di non corrispondere a questo stereotipo: non ha “la faccia da duro”, ha paura del buio, e quando si trova in situazioni di conflitto, spesso ne esce sconfitto. Questo contrasto tra l’ideale e il reale diventa il cuore della canzone.

La figura della madre, che ripete “Vivere la vita è un gioco da ragazzi”, rappresenta un’ingenua fiducia nella semplicità dell’esistenza, un messaggio rassicurante che si scontra con la complessità e le difficoltà del mondo reale. Corsi, però, non cade nel vittimismo: la sua disillusione è raccontata con leggerezza e umorismo, attraverso immagini surreali e paradossali, come quella di un “robot medaglia d’oro di sputo” o di un “Re di Porta Portese”. Queste metafore grottesche sottolineano l’assurdità delle ambizioni umane e la fragilità delle maschere che indossiamo per affrontare la vita.

Il ritornello, con il suo tono quasi infantile, ribadisce il desiderio di essere qualcun altro, qualcuno di più forte, di più sicuro, ma alla fine Corsi si riconosce per quello che è: “Non sono altro che Lucio”. Questa conclusione è insieme una resa e una liberazione. Accettare di non essere un “duro” significa abbracciare la propria umanità, con tutte le sue imperfezioni e paure. La canzone, quindi, diventa un inno alla normalità, a quella “gente normale” che affronta il mondo con poche certezze e tanto amore da dare o da cercare.

La ballad, come sottolinea lo stesso Corsi, permette di esplorare la ricchezza della lingua italiana, con un testo che alterna momenti poetici a battute ironiche, creando un equilibrio tra profondità e leggerezza. In definitiva, “Volevo essere un duro” è una riflessione sulla crescita, sulla disillusione e sull’accettazione di sé, raccontata con uno sguardo ironico e un tocco di malinconia, ma sempre con un sorriso.

Volevo essere un duro video

Volevo essere un duro audio Lucio Corsi

Volevo essere un duro testo Lucio Corsi



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